Una vita dietro le sbarre: Giacinto Siciliano è il direttore del carcere di San Vittore a Milano e ha scritto un libro sulla sua esperienza.
Ha avuto a che fare con alcuni dei criminali più pericolosi del nostro Paese, e ha saputo trarre qualcosa di buono da ciascuno di loro: Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore a Milano, promuove un grande cambiamento a favore dei prigionieri, con l’intenzione di avviare un percorso di recupero. Sulla sua esperienza ha anche scritto un libro di grande successo.
Giacinto Siciliano, la biografia
Classe 1966, Giacinto Siciliano è originario di Lecce ed è un uomo molto riservato: non conosciamo la sua data di nascita completa, né il suo segno zodiacale. Non ha profili social dai quali possiamo trarre qualche notizia in più sul suo conto, ma in compenso ha raccontato la sua particolare esperienza in un libro intitolato Di cuore e di coraggio.
Giacinto ha iniziato la sua carriera nell’amministrazione penitenziaria nel 1993 a Busto Arsizio, per poi trasferirsi alla casa circondariale di Monza. Divenuto direttore del carcere di Trani, ha lavorato a Sulmona e infine all’Opera di Milano, dove ha trascorso 10 anni sotto scorta a causa delle minacce ricevute da Totò Riina. Oggi è il direttore del carcere di San Vittore, e grazie alle sue iniziative sta cambiando il volto della prigionia.
Il libro di Giacinto Siciliano
Nel suo libro Di cuore e di coraggio, Giacinto ha spiegato la sua visione del carcere e dei prigionieri: “Ci vogliono cuore e coraggio per poter anche solo immaginare di trovare qualcosa di salvabile in un detenuto che si è macchiato di un crimine orrendo. Il mio compito è quello di sospendere il giudizio. Ci sono volte che va bene, altre no” – ha rivelato in un’intervista a Gente.
Siciliano è stato il primo in Italia a concedere l’autorizzazione a ben 14 condannato a pene pesanti di uscire dal carcere per recitare in uno spettacolo al teatro degli Arcimboldi, ed è stato un successo. Della sua esperienza, il direttore di San Vittore ha parlato anche in televisione a L’Assedio, nel salottino di Daria Bignardi.
La sua è una vera e propria missione: “Io credo che esista del buono in ogni persona, anche in chi ha commesso reati molto gravi. Il mio dovere è quello di dare una possibilità: nessuno nega che chi sta qui abbia commesso reati anche efferati. Ma tutti noi siamo in divenire, io compreso, e chi ha sbagliato può imparare dai propri errori”.
La vita privata di Giacinto Siciliano
Come abbiamo già detto, Giacinto Siciliano è un uomo molto amante della propria privacy. Tuttavia, qualche dettaglio sulla sua vita privata è emerso: è sposato (ma non conosciamo l’identità di sua moglie) e ha tre figli. Vive insieme alla sua famiglia in un alloggio interno a San Vittore ormai da molto tempo.
Giacinto Siciliano in 3 curiosità
-Suo nonno è stato comandante degli agenti di custodia in diverse carceri, mentre suo padre ha diretto San Vittore ai tempi delle Brigate Rosse.
-Tra le sue attività spicca quella di docenza nelle scuole di formazione del personale dell’amministrazione penitenziaria.
-È laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli e ha una specializzazione in Diritto e Procedura Penale.
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